Prendersi cura dell’anziano con Alzheimer. Consigli per le badanti.
Pubblicato il 01-10-2020 in Assistenza anzianiLa malattia di Alzheimer rappresenta una delle più diffuse patologie neurodegenerative nel mondo. Scopri come prenderti cura di un anziano malato di Alzheimer. Piccoli consigli per badanti e assistenti familiari.
Cos’è il morbo di Alzheimer, e come aiutare la persona che ne soffre
La malattia, o morbo, di Alzheimer rappresenta una delle più diffuse patologie neurodegenerative nel mondo. Si tratta quindi di una sindrome che va a colpire il cervello e il sistema nervoso centrale, distruggendoli lentamente ma inesorabilmente. Qualche numero per capire di che tipo di fenomeno stiamo parlando:
In Italia circa il 5% della popolazione con più di 60 anni si ammala di morbo di Alzheimer
Le donne si ammalano con più frequenza degli uomini, anche perché vivono più a lungo
La malattia di Alzheimer è di gran lunga la più diffusa forma di demenza senile (oltre il 54% sul totale dei casi)
La media di sopravvivenza dei malati dal Alzheimer dopo la diagnosi della malattia è di circa dieci anni, ma in realtà si può vivere molto più a lungo se la malattia viene scoperta in fase iniziale e si cominciano subito le terapie per rallentarne il decorso.
I primi sintomi del morbo di Alzheimer possono presentarsi sporadicamente ma tendono ad aggravarsi abbastanza rapidamente se non si interviene con terapie opportune, e sono:
– Piccoli vuoti di memoria che nel tempo diventano più frequenti
– Difficoltà a parlare e a scrivere (afasia). Nelle prime fasi la persona colpita da Alzheimer fatica a trovare le parole giuste per esprimersi e spesso usa vocaboli inadeguati. Può capitare, ad esempio, che voglia il sale a tavola, e dica “zucchero”.
– Difficoltà a comprendere un testo scritto o un discorso
Nel progredire della malattia aumentano i deficit di memoria, l’anziano/a non riesce più a parlare, può perdere l’orientamento, e pian piano dimenticarsi delle cose, e delle persone. Non è più in grado di svolgere un compito anche molto semplice, non può guidare o fare la spesa, e ben presto perde totalmente la sua autonomia, diventando un pericolo per se stesso/a. Si tratta della fase più drammatica della malattia, e anche quella in cui è più probabile che venga richiesto dai familiari l’aiuto di un/a badante.
Le persone colpite da Alzheimer spesso vengono descritte come “aggressive”, ma si tratta di un effetto della malattia. In realtà spesso sono spaventate, frustrate, a volte sono vittime di incubi (magari ricordi di traumi subiti nel passato che emergono dalla loro memoria disastrata) e allucinazioni. Anche il sonno è disturbato, e spesso l’agitazione perdura durante il giorno.
Assistenza anziani: Come prendersi cura di una persona malata di Alzheimer
Prendersi cura di una persona malata di Alzheimer è, a ben vedere, un impegno a tempo pieno che richiede qualità umane e organizzative non comuni. Il/a badante, infatti, dovrà imparare a capire le esigenze del suo assistito/a anche se non è in grado di esprimerlo, e dovrà essere dotato/a di molta pazienza e sangue freddo. Non potrà perderlo/a di vista un attimo, dovrà aiutarlo/a a: mangiare, vestirsi, alzarsi dal letto e coricarsi, a prendere le medicine, fare gli esercizi per la memoria se previsti dal suo piano terapeutico, confortarlo/a nei momenti di angoscia acuta.
Di seguito un piccolo vademecum per la gestione quotidiana del malato/a di Alzheimer non in fase terminale, che può aiutare il/a badante a organizzare al meglio il suo prezioso lavoro di accudimento:
– Procurarsi delle lavagnette o dei bloc notes a quadretti dove annotare l’elenco delle cose da fare ogni giorno e gli orari, meglio se in stampatello e a colori, e posizionarle in bella vista. Si potrà quindi definire una sorta di routine della giornata (colazione, passeggiata, esercizi, pranzo, medicine, di nuovo passeggiata ecc.)
– Eliminare dagli ambienti domestici tutti gli elementi che potrebbero causare danno all’assistito/a, un po’ come si fa per i bambini piccoli, e cercare di precludere loro l’uso di cucina, gas, fornelli ecc.
– Sistemare in zone protette (off limits per l’assistito/a), medicine e prodotti potenzialmente tossici, inclusi i detersivi. Attenzione, quindi, anche ai bagni. Mai permettere loro di chiudersi in bagno o di lavarsi da soli/e
– Lasciare l’incombenza della spesa a familiari o a terza persona, quindi avere sempre pronta la lista, e cucinare una o due volte alla settimana porzionando le pietanze e sistemandole in congelatore. Se l’assistito/a è in grado di uscire, si può andare insieme a fare la spesa. Le persone con Alzheimer perdono presto il gusto del cibo e diventano inappetenti, per questo è utile studiare dei menù semplici ma gustosi, che possano stuzzicare l’appetito, magari facendo leva sulla memoria. In questo, potrete farvi aiutare dai familiari.