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Come prevenire la solitudine negli anziani

Pubblicato il 14-09-2022 in Assistenza anziani
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La solitude delle persone anziane: un problema psicologico che non deve essere sottovalutato. Ecco come intervenire in questi casi.

Le parole solitudine e anziani camminano, purtroppo, di pari passo. Se sostenere il peso di essere da soli è difficile per chiunque, lo è ancora di più per i nostri nonni: secondo gli studi, infatti, questa condizione aumenta del ben 14% la probabilità di morire prima del dovuto, oltre che a causare altri stati psicofisici debilitanti e dolorosi.

Prevenire il senso di solitudine nelle persone anziane è quindi molto importante sia dal punto di vista medico (proprio per evitare loro di ammalarsi e aggravare le loro condizioni di salute), sia da quello etico e morale, dato che nonostante i numerosi impegni della vita è sempre possibile trovare un momento da dedicare a nonni e genitori.

Cause e rischi

I motivi per i quali un anziano può sentirsi solo possono essere molteplici: è rimasto vedovo, i figli hanno una loro famiglia e abitano lontano, i problemi fisici impediscono autonomia di movimento, le relazioni sociali si sono quasi ridotte a zero e così via. Più l’età avanza, più si perde interesse verso tutto quello che prima regalava gioia e spensieratezza e più si tende a isolarsi e rintanarsi da soli in casa propria.

E proprio a causa dell’isolamento sociale tanti anziani soffrono, a oggi, di depressione e altri disturbi mentali. Stare perennemente da soli è tra le principali cause di malattie, disabilità, deterioramento cognitivo e, nel peggiore dei casi, morte precoce.

Quando un anziano manifesta atteggiamenti strani, da poter ricollegare a uno stato depressivo, il medico curante deve tenere in considerazione numerosi aspetti per ottenere un quadro clinico completo. Dato che, raggiunta una certa età, potrebbero insorgere altre patologie (magari prettamente fisiche) è opportuno prestare le dovute attenzioni a qualunque dolore e/o malessere:

  • patologie cardiovascolari;
  • diabete;
  • emicrania;
  • disturbi del sonno;
  • disturbi cognitivi;

depressione anziani

 

La solitudine, inoltre, comporta un atteggiamento assente e silenzioso, desiderio di porre fine alla propria vita, rinuncia a stare in compagnia dei propri coetanei o dei familiari. Oltre il medico di base, infatti, è necessario il supporto di altri specialisti (quali lo psicologo) per supportare, aiutare e sostenere gli anziani che soffrono gli effetti di una vita solitaria.

Prevenire e intervenire

Il senso di solitudine negli anziani e tutte le sue conseguenze possono essere evitati ed eventualmente combattuti in modi diversi a seconda dei casi; non tutte le persone anziane vivono fisicamente da sole, molte soggiornano in RSA o case di riposo, oppure vivono con un familiare o una persona cara. A prescindere da questo, bisogna intanto riconoscere le manifestazioni di questo loro stato psicologico e, successivamente, aiutarli a uscirne prima che la loro salute si comprometta irrimediabilmente. Come? Ecco qualche suggerimento:

  • riscoprire la gioia di vivere: un anziano è consapevole di essere arrivato quasi al capolinea della sua vita e, spesso, si lascia andare; è indispensabile fargli comprendere che ha ancora tanto da dare e, soprattutto, da vivere! Piccole attività quotidiane come una semplice passeggiata o la preparazione di un dolce possono aiutarlo a riscoprire l’entusiasmo e la gioia;
  • tenersi impegnati: gli anziani tendono a sonnecchiare, rimanere seduti/sdraiati a lungo, condurre una vita sedentaria e appartata dimenticandosi a volte anche della propria cura personale. Al contrario, bisogna spingerli a occupare le loro giornate alternando momenti di attività con momenti di riposo assoluto e scanditi da pasti regolari e leggero esercizio fisico;
  • coltivare le relazioni: la solitudine va combattuta alimentando le relazioni umane, quindi è consigliato spingere gli anziani all’interazione con amici, vicini di casa, altri ospiti di eventuali strutture dedicate e familiari. Se affetti da patologie, si può sempre ricorrere alla tecnologia, con videochiamate e messaggini su Whatsapp;
  • farsi aiutare: molte persone anziane rifiutano il sostegno di chi desidera aiutarle, quindi bisogna iniziare a piccoli passi, creando empatia e un legame basato sulla fiducia, così trasmettere loro un messaggio positivo di speranza e supporto psicologico.

Nel mettere in pratica questi pratici consigli, è sicuramente utile fare riferimento a figure professionali come badanti, infermieri e psicologi; insieme formano un team perfetto per aiutare gli anziani in difficoltà a riscoprire se stessi, prendersi cura del proprio aspetto e della propria salute e ad aprirsi di nuovo al mondo e alle altre persone.

Negli ultimi anni, per rimanere in tema, sono nate diverse iniziative per sostenere i familiari di persone anziane (che possono anche non soffrire di solitudine) per arginare questa problematica: una di queste è il co-housing, che consiste nella convivenza di più anziani in appartamenti dedicati che, in molti casi, prevedono anche l’assistenza di operatori sociosanitari. Chi decide di aderire può anche continuare a vivere da solo ma usufruire di spazi comuni in occasione dei pasti o nei momenti di svago, guardando la tv o giocando a carte con altri inquilini.

Un’altra iniziativa è il Caffè Alzheimer, organizzata a sostegno dei caregiver familiari che, in molti casi, vengono talmente tanto sopraffatti dalle cure verso i loro cari da risentirne a livello psicologico, sociale e lavorativo. Durante questi incontri, i vari caregiver incontrano un professionista che dispensa loro consigli e tratta argomenti diversi per aiutarli a vivere serenamente la loro condizione e quella dei loro parenti, in modo da farli sentire compresi e supportati.

Le strade da intraprendere per provvedere a un paziente anziano sono molteplici, l’importante è non perdere mai di vista l’obiettivo finale: aiutarlo a condurre una vita dignitosa fino alla fine cercando di non creare disequilibri all’interno della famiglia ed evitare di abbandonarlo rivolgendosi a personale qualificato e specializzato.

 

 

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