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Come scegliere la badante giusta: 3 consigli importanti

Pubblicato il 06-06-2024 in Assistenza anziani
scegliere la badante giusta

Come scegliere la badante giusta. 3 buoni consigli e gli errori più frequenti.

3 buoni consigli per scegliere la badante giusta

Scegliere la badante giusta per un proprio caro è un compito importante e richiede attenzione.

Quando prendiamo atto che un nostro genitore anziano non è più autosufficiente e ha bisogno dell’assistenza di una badante, i dubbi e le preoccupazioni sono tanti.

In quest’articolo ti diamo alcuni consigli utili per trovare la badante giusta per il tuo caro ed evitare gli errori più frequenti.

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Prima di tutto fare chiarezza sui bisogni dell’anziano

Come prima cosa dobbiamo determinare se l’anziano è autosufficiente o non-autosufficiente e se ha bisogno di assistenza durante le ore notturne.

Da questa (non semplice) valutazione dipende, infatti, l’inquadramento contrattuale della badante e il suo stipendio.

Per un approfondimento sulle diverse categorie contrattuali delle badanti, leggi qui:

https://www.lebadanti.it/blog/livelli-inquadramento-colf-e-badanti-ccnl-lavoro-domestico/

Una volta stabilito il livello di autonomia dell’anziano, dobbiamo prendere in considerazione il suo stato di salute.

Se l’anziano gode di buona salute, o non presenta problemi di salute particolari, la scelta della badante giusta non crea problemi particolari.

Anche una badante con scarsa esperienza, o addirittura nessuna esperienza, può andar bene per questo compito, purché si riveli compatibile da un punto di vista relazionale con la persona da accudire.

Altro discorso è se l’anziano da assistere è malato o presenta dei disturbi, che possono essere più o meno gravi, e che sono molto frequenti tra le persone anziane, come l’Alzheimer o la Demenza Senile.

In questi casi la scelta della badante è più delicata e richiede molta attenzione.

Non tutte le aspiranti badanti che rispondono agli annunci di lavoro hanno le qualità umane e l’esperienza adatta per prendersi cura di anziani soffrono di disturbi gravi o forme acute di Alzheimer o demenza.

In questi casi è molto importante richiedere le referenze e verificare che la badante abbia l’esperienza giusta per gestire al meglio la relazione con l’anziano.

L’analisi dei bisogni non si limita a una valutazione dello stato di salute, ma prende in considerazione altri fattori che possono essere determinanti nella scelta della badante giusta come, per esempio, le abitudini quotidiane dell’anziano e il suo carattere.

L’inserimento armonioso della badante nel contesto familiare dipende principalmente dalla compatibilità tra la badante e la persona da assistere ed è molto importante per il benessere psicologico dell’anziano.

La nostra prima impressione in fase di colloquio è importante per valutare se c’è questa compatibilità, ma può essere necessario un po’ di tempo per capire se la badante e l’anziano vanno d’accordo.

Per questo motivo, il Contratto Collettivo prevede un periodo di prova nel corso del quale entrambe le parti possono recedere dal contratto senza preavviso.

Le referenze sono importanti ma il cuore conta di più

Le referenze sono importanti nella scelta della badante giusta, ma non costituiscono l’unico criterio di cui tener conto e forse neanche il più importante.

La valutazione di una badante è, infatti, una valutazione molto soggettiva.

Una badante può avere un’ottima relazione con un anziano e una pessima relazione con un altro.

Inoltre, il giudizio sul lavoro di una badante varia molto da una famiglia a un’altra, perché le esigenze e i criteri di valutazione non sono uguali per tutte le famiglie.

In altre parole, le referenze forniscono solo informazioni limitate e non dobbiamo necessariamente scartare una badante che ci piace solo perché priva di referenze.

Poi, il mestiere della badante non è come tutti i mestieri.

Per far la badante ci vuole soprattutto un buon cuore e tanta pazienza. Queste qualità umane sono ancora più importanti di un buon curriculum o una buona referenza.

Ragion per cui è bene diffidare dalle badante professioniste, che sì possono vantare molti anni di esperienza, ma lavorano con freddezza e distacco e non esitano a piantare in asso una famiglia non appena si presenta un’opportunità di lavoro più redditizia.

Un contratto chiaro per evitare brutte sorprese

La famiglia deve essere molto chiara sulle prestazioni richieste alla badante.

L’analisi dei bisogni di cui abbiamo parlato nel primo punto ci permette di definire le mansioni e l’orario di lavoro della badante, ma per evitare malintesi che possono sorgere nel corso della relazione, è bene definire le mansioni della badante anche nei i più piccoli particolari.

Che tipo di pasti deve preparare la badante? deve anche provvedere alla spesa? Ci sono da fare le pulizie di casa? E quali? E così via..

Un contratto chiaro e in regola tutela sia la badante sia la famiglia ed è necessario per una relazione felice di lungo termine.

Nel caso dovessero sorgere dei dubbi rispetto alle condizioni contrattuali ricordiamo al lettore che tutti gli aspetti del rapporto di lavoro domestico (orario di lavoro, ferie, malattia, straordinari, ecc) sono disciplinati dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico.

Sul nostro blog trovate tutte le informazioni di cui avete bisogno per gestire in autonomia il rapporto di lavoro con la vostra badante (come si compila una busta paga, fac simili dei contratti, ecc) e per gli approfondimenti c’è la nostra Guida Pratica alla Gestione del Lavoro Domestico.

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