Pubblica annuncio

Contratto badante convivente: come funziona

Pubblicato il 06-03-2024 in Busta paga colf e badanti
contratto badante convivente

Contratto badante 2024: inquadramento contrattuale, orario di lavoro, stipendio, facsimile contratto di lavoro. Ecco tutto quello che devi sapere sul contratto badante convivente.

Contratto badante convivente: la guida completa

La decisione di affidare un genitore anziano alle cure di una badante convivente non è semplice.

Quando prendiamo atto che il nostro genitore anziano non è più autosufficiente e ha bisogno di un supporto costante, che non siamo in grado di offrire, i dubbi e le incertezze sono molte.

Cosa prevede esattamente il contratto badante convivente? Quali sono le mansioni di una badante convivente, il suo orario di lavoro, la sua retribuzione, ecc. e cosa deve fare per assumere una badante convivente?

In quest’articolo, rispondiamo in modo semplice ed esaustivo a tutti questi interrogativi. Vedremo nel dettaglio quali sono le caratteristiche principali del contratto badante convivente (mansioni, orario, contratto, costo, ecc) e i passaggi da seguire per assumere una badante convivente.

Scarica GRATIS il contratto badante convivente in pdf

 

 

scopri LeBadanti.it

il sito n.1 per l’assistenza anziani

Accesso diretto alle badanti

Cerca e comunica facilmente

+ 10mila badanti disponibili

Vai agli annunci

1. Contratto badante convivente 2024

Prima di stipulare un contratto con una badante convivente è bene sapere che tutte le regole per l’assunzione del lavoratore e la gestione del rapporto di lavoro domestico sono dettate dai contratti collettivi nazionali firmati dalle associazioni dei datori di lavoro domestico e dalle organizzazioni sindacali.

Il principale contratto collettivo attualmente in vigore è il CCNL Lavoro Domestico firmato da Fidaldo (Assindtacolf) e Domina e le parti sociali. Potete consultare questo documento qui.

Questo contratto disciplina tutti gli aspetti del lavoro domestico: assunzione, orario di lavoro, ferie, straordinari e così via e ci dice tutto quello che dobbiamo sapere per mettere in regola la nostra badante.

Per eventuali chiarimenti o approfondimenti sul contratto collettivo potete consultare la nostra guida sul rapporto di lavoro domestico 2024.

2. Inquadramento contrattuale della badante convivente

Il CCNL stabilisce una classificazione del personale domestico, o livelli d’inquadramento,  in base alle mansioni svolte dal lavoratore.

Ad ogni livello di inquadramento corrisponde una retribuzione minima per legge e un diverso orario di lavoro.

Per il ruolo di badante convivente, il livelli d’inquadramento a cui far riferimento sono il livello BSil livello CS e il livello DS.

  • Il livello BS definisce il ruolo di assistente familiare che assiste persone autosufficienti e comprende anche le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.
  • Il livello CS definisce il ruolo di assistente familiare che assiste persone non autosufficienti e comprende anche le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.
  • Il livello DS  è riservato agli assistenti familiari che assistono persone non autosufficienti e sono i possesso di specifici titoli formativi inerenti alle mansioni richieste (come, per esempio, gli operatori socio sanitari).

Per un approfondimento sui livelli di inquadramento di colf e badanti, leggi qui:

https://www.lebadanti.it/blog/livelli-inquadramento-colf-e-badanti-ccnl-lavoro-domestico/

3. Orario di lavoro e riposo della badante convivente

L’orario di lavoro della badante convivente può essere liberamente concordato tra le parti ma con un massimo di 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali.

Di solito, la badante convivente a tempo pieno ha liberi il sabato pomeriggio e la domenica (ma il datore di lavoro e la badante possono accordarsi diversamente).

Il riposo settimanale per i lavoratori conviventi è di 36 ore e deve essere goduto per 24 ore la domenica, mentre le residue 12 ore possono essere godute in qualsiasi altro giorno della settimana, concordato tra le parti.

La badante convivente ha diritto ad un riposo di almeno 11 ore consecutive nell’arco della stessa giornata.

La badante convivente ha diritto un riposo intermedio non retribuito, normalmente nelle ore pomeridiane, non inferiore alle 2 ore giornaliere.

3.1 Assistenza notturna e permessi di uscita: un chiarimento

Vediamo adesso di fare chiarezza su aspetto controverso del rapporto di convivenza che riguarda, in particolare, il lavoro notturno della badante e i permessi di uscita.

Il contratto di lavoro domestico in regime di convivenza ha, infatti, delle caratteristiche specifiche che lo differenziano radicalmente da ogni altro tipo di rapporto di lavoro.

In questo tipo di contratto la prestazione lavorativa è comprensiva della c.d. convivenza, che non si configura come un diritto del lavoratore, ma come una vera e propria obbligazione, facente parte dell’intera prestazione lavorativa: in sostanza tra le mansioni della lavoratrice, oltre la cura della persona e della casa, nei limiti previsti dal proprio profilo contrattuale, è compresa la necessità di assicurare la propria presenza in modo continuativo. Questa caratteristica del regime di convivenza può essere all’origine di malintesi tra la badante e il datore di lavoro.

Rispondiamo quindi alle domande più frequenti sul regime di convivenza:

La badante convivente può uscire di casa di giorno?
Sì, ma solo durante le 2 ore di pausa giornaliere.

La badante convivente può uscire la sera?
No, la badante convivente deve garantire la propria presenza in casa anche al di fuori dell’orario di lavoro.

La badante convivente può dormire fuori casa?
No, vale il principio di cui sopra. La badante convivente deve garantire la propria presenza in casa anche al di fuori dell’orario di lavoro.

A che ora deve rientrare la domenica?
La badante convivente non è obbligata a rientrare presso l’abitazione dell’anziano la domenica. Può dormire fuori e rientrare il lunedì mattina. La sua giornata di risposo inizia la domenica alle 8 fino alle 8 del lunedì mattina, orario in cui deve riprendere il servizio.

La badante convivente si deve alzare la notte?
Come abbiamo visto, il contratto di convivenza prevede un massimo di 10 ore giornaliere di lavoro durante il giorno, dalle 6 alle 22, e 11 ore di riposo consecutive.
Eventuali prestazioni lavorative notturne non sono quindi contemplate dal contratto di convivenza e dovrebbero pertanto essere remunerate come straordinari.

Detto ciò, è importante sapere che il contratto di convivenza prevede la presenza notturna. Ciò significa che la badante convivente può dormire durante la notte e non è obbligata a restare vigile, ma in caso di necessità si deve rendere disponibile e prestare assistenza.

4. Stipendio badante convivente 2024

Le organizzazioni sindacali e le associazioni rappresentative dei datori di lavoro aggiornano ogni anno le retribuzioni minime che i datori di lavoro domestico devono corrispondere a colf, badanti e babysitter.

Si tratta della tabella dei minimi retributivi che stabilisce la paga oraria minima (per i lavoratori part time) o lo stipendio mensile minimo (per i lavoratori a tempo pieno o conviventi) in funzione del livello d’inquadamento del lavoratore domestico.

Per fare qualche esempio, lo stipendio minimo che un datore di lavoro deve corrispondere a una badante convivente a tempo di livello CS è di 1.127,04 euro (tabella A), mentre la paga oraria minima di una badante part time di livello CS è 7,83 euro (tabella C).

Per un approfondimento sulla tabella dei minimi retributivi 2024, leggi l’articolo:

https://www.lebadanti.it/blog/tabella-stipendio-colf-e-badanti-2024-i-vigore-in-nuovi-minimi-retributivi/

Naturalmente, lo stipendio della badante non è l’unico costo per il datore di lavoro, bisogna includere la spesa per i contributi inps, la tredicesima e il TFR.

Per una simulazione del costo totale di una badante convivente, vai sul sito:

https://www.colfinregola.it/

5. Contratto badante convivente: il vitto e l’alloggio

Il contratto di convivenza include il vitto e l’alloggio, che sono solitamente corrisposti dal datore di lavoro in natura.

La badante convivente ha diritto a un alloggio proprio dove può riposare la notte e il datore di lavoro provvede alla spesa per i pasti della lavoratrice.

In merito alle caratteristiche che devono avere il vitto e l’alloggio, l’articolo 36 del CCNL Lavoro domestico rimane generico e si limita ad affermare i seguenti principi:

  1. Il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli una alimentazione sana e sufficiente; l’ambiente di lavoro non deve essere nocivo all’integrità fisica e morale dello stesso.
  2. Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.

E’ bene sapere che il contratto di convivenza prevede anche la possibilità che vitto e/o alloggio siano corrisposti mediante un’indennità in denaro.

La corresponsione del vitto in denaro capita di frequente (per esempio, quando la badante ha delle abitudini alimentari particolari e preferisce fare la spesa con i propri mezzi), Il pagamento in denaro dell’alloggio è più raro. Ciò avviene quando la badante richiede di rientrare presso il proprio domicilio per la notte.

Il datore di lavoro deve corrispondere alla badante convivente le indennità di vitto e alloggio anche nei giorni di ferie o festività, quando la badante trascorre il suo tempo libero fuori casa.

Le indennità sostitutive di vitto e alloggio sono indicate nella tabella F della tabella dei minimi retributivi.

Per il 2023 i valori giornalieri dell’indennità di vitto e alloggio sono i seguenti:

Tabella F: Indennità – valori giornalieri

Vitto / alloggio Valori giornalieri
Pranzo e / o colazione 2,28
Cena 2,28
Alloggio 1,96
Totale 6,52

6. Assunzione della badante convivente: il contratto di lavoro

La procedura per l’assunzione di una badante convivente è molto semplice, consiste di due passaggi fondamentali:

  • la firma del contratto di lavoro domestico o lettera di assunzione
  • la comunicazione all’INPS dell’assunzione del lavoratore

Scarica GRATIS il contratto badante convivente in pdf

Vediamo nel dettaglio quali documenti dobbiamo richiedere al collaboratore domestico per formalizzare il rapporto di lavoro, quali informazioni devono essere riportate sul contratto di lavoro e come comunicare all’INPS l’assunzione del lavoratore.

6.1 La documentazione

Prima di predisporre il contratto di lavoro, o lettera di assunzione, assicurati che il lavoratore sia in possesso dei documenti necessari:

  • un documento d’identità
  • la tessera sanitaria
  • il codice fiscale
  • un permesso di soggiorno in corso di validità (per i lavoratori extra comunitari)

6.2 Il contratto di lavoro o lettera di assunzione

Il contratto di lavoro regola il rapporto tra un datore di lavoro privato e un collaboratore familiare. Questo documento stabilisce gli obblighi a carico del datore di lavoro e i diritti del lavoratore. Si tratta di una semplice scrittura privata ma è importante nel caso in cui dovessero sorgere dei conflitti tra le parti.

L’accordo deve essere sottoscritto da entrambe le parti e ciascuna deve conservarne una copia.

Le informazioni che devono figurare nella lettera di assunzione sono indicate dall’articolo 6 del CCNL Lavoro Domestico

Le informazioni principali che devono figurare nel contratto di lavoro sono le seguenti:

– luogo di lavoro

– data di inizio del rapporto di lavoro

– durata del rapporto di lavoro

– mansioni e inquadramento contrattuale

– orario di lavoro

– retribuzione

– durata del periodo di prova

– giorno del riposo settimanale

– ferie

– preavviso in caso di dimissioni o licenziamento

Salvo diversamente concordato tra le parti, è possibile fare un generico riferimento al CCNL Lavoro Domestico per gli aspetti del rapporto di lavoro che non subiscono variazioni rispetto a quanto stabilito dalle norme di legge e dal CCNL (ferie, preavviso, periodo di prova, ecc).

Scarica GRATIS il contratto badante convivente in pdf

6.3 La comunicazione all’INPS

L’assunzione del lavoratore deve essere data comunicazione all’INPS 24 ore prima dell’inzio del rapporto di lavoro .

La denuncia di avvio del rapporto di lavoro inoltrata all’INPS deve riportare le stesse informazioni indicate nel contratto di lavoro (retribuzione, luogo di lavoro, orari, ecc).

Per presentare la denuncia di assunzione di un lavoratore domestico all?INPS è possibile:

– avvalersi del Contact Center al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 dal cellulare

– utilizzare l’apposita procedura internet di complilazione e invio online disponibile sul sito inps.it per chi è in possesso del PIN

– rivolgersi a CAF o Patronati

 

 

Per vedere come si registrare il contratto di lavoro direttamente dal sito dell’INPS, leggi l’articolo:

https://www.lebadanti.it/blog/assunzione-colf-e-badanti-come-fare-la-comunicazione-allinps/

Sperando che sia stata utile, concludiamo qui la nostra guida sul contratto badante convivente. Per ulteriori informazioni (ferie, malattia, straordinari, ecc) potete consultare il nostro blog o la nostra guida pratica alla gestione del lavoro domestico 2024.

 

Altri articoli che potrebbero interessarti

Busta paga colf e badanti: come si compila, un esempio pratico.

Facsimili contratti: lettera di assunzione, dimissioni, modello busta paga, CUD, ecc

TFR colf e badanti: come si calcola, un esempio pratico.

 

Tags: contratto badante

Condividi