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Licenziamento colf e badante: periodo di preavviso e modalità

Pubblicato il 09-06-2022 in Busta paga colf e badanti
licenziamento badante

Licenziamento colf e badanti: periodo di preavviso, lettera di licenziamento e comunicazione all’INPS. Quando è vietato licenziare la colf  o la badante. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Licenziare la badante o la colf è facile.

Il datore di lavoro non è obbligato a motivare la sua decisione e può recedere liberamente dal contratto di lavoro in qualsiasi momento, anche quando il collaboratore ha molti anni di anzianità o è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato.

Il lavoratore domestico non gode, infatti, delle stesse tutele previste dalla legge per la generalità dei lavoratori dipendenti e può essere licenziato anche in assenza di un valido motivo o una giusta causa.

L’unico obbligo a cui deve adempiere il datore di lavoro è il rispetto del periodo di preavviso.

Per il resto, sarà sufficiente consegnare al collaboratore domestico la lettera di licenziamento e comunicare all’INPS la cessazione del rapporto di lavoro.

Tutti qui.

Ma vediamo nel dettaglio la procedura corretta da seguire per licenziare il proprio collaboratore domestico, il termine del preavviso da rispettare e i casi in cui non è possibile licenziare il lavoratore domestico.

Indice

Licenziamento colf e badante: periodo di preavviso

Licenziamento della badante in tronco o senza preavviso

Licenziamento della badante in malattia

Licenziamento della badante in maternità

Licenziamento della badante durante il periodo di prova

Licenziamento della badante per morte dell’assistito

La lettera di licenziamento

Comunicazione del licenziamento al INPS

Cosa spetta alla badante licenziata?

Licenziamento colf e badanti: il periodo di preavviso

Per licenziare la colf o la badante, il datore di lavoro deve rispettare il periodo di preavviso.

La risoluzione del rapporto di lavoro e i termini di preavviso sono disciplinati dall’articolo 40 del CCNL.

I tempi di preavviso variano in base alle ore di lavoro e all’anzianità acquisita dal lavoratore presso lo stesso datore di lavoro:

  • Il rapporto di ­­lavoro è superiore alle 24 ore settimanali:

– Anzianità di servizio inferiore a 5 anni: il preavviso è di 15 giorni di calendario

– Anzianità di servizio superiore a 5 anni: il preavviso è di 30 giorni di caldendario

 

  • Il rapporto di lavoro è pari o inferiore alle 24 ore settimanali:

– Anzianità di servizio inferiore a 2 anni: il preavviso è di 8 giorni di calendario

– Anzianità di servizio superiore a 2 anni: il preavviso è di 15 giorni di calendario

 

Nota bene: Per i lavoratori conviventi che usufruiscono con la famiglia di un alloggio, il preavviso dovrà essere di 30 giorni fino a un anno di anzianità e di 60 giorni oltre un anno di anzianità.

 

La badante deve lavorare durante il periodo di preavviso?

Il preavviso è un periodo ordinario di lavoro, ciò significa che si tratta di un periodo durante il quale la badante deve regolarmente lavorare. Inoltre, il periodo di preavviso non può essere sostituito da periodi di ferie, malattia o altre assenze, a meno che le parti, cioè datore di lavoro e badante, non si accordino in maniera diversa.

Licenziamento della badante in tronco o senza preavviso

Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti il termine di preavviso, o il periodo di preavviso concesso sia inferiore al termine previsto dal CCNL, è dovuta al lavoratore un’indennità sostitutiva, pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non concesso.

Licenziamento della badante per giusta causa

Con il termine giusta causa, si intende una trasgressione o una inadempienza grave da parte del badante o della colf, tale da compromettere il rapporto di fiducia instauratosi con il suo datore.

In queste circostanzi gravi che comprendono, per esempio, episodi di furto e violenza, il datore di lavoro può interrompere immediatamente il rapporto di lavoro senza concedere al lavoratore il periodo di preavviso.

 

Licenziamento della badante in malattia

Il licenziamento della badante in malattia è vietato durante il periodo in cui il contratto collettivo (articolo 27) prevede la conservazione del posto per il lavoratore domestico

In caso di malattia, il lavoratore domestico, convivente o non convivente, ha diritto a conservare il posto per i seguenti periodi:

  • per anzianità fino a 6 mesi, superato il periodo di prova: 10 giorni di calendario;
  • per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni: 45 giorni di calendario;
  • per anzianità oltre i 2 anni: 180 giorni di calendario.

I periodi relativi alla conservazione del posto di lavoro si calcolano nei 365 giorni decorrenti dall’evento (ossia dall’inizio della malattia).

Il periodo di tutela è aumentato del 50% in caso di malattia oncologica, documentata dalla competente ASL. Pertanto, in quest’ipotesi, il periodo di conservazione del posto diventa pari a:

  • per anzianità fino a 6 mesi, superato il periodo di prova, 15 giorni di calendario;
  • per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni, 68 giorni di calendario;
  • per anzianità oltre i 2 anni, 270 giorni di calendario.

 

Licenziamento della badante in maternità

In base a quanto stabilito dall’articolo 25 del contratto collettivo, dall’inizio della gravidanza, purché intervenuta nel corso del rapporto di lavoro, e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata, salvo che per giusta causa.

Licenziamento badante durante il periodo di prova

Il periodo di prova del lavoratore domestico è disciplinato dall’articolo 12 del CCNL.

Durante il periodo di prova, il rapporto di lavoro può essere risolto in qualsiasi momento da ciascuna delle parti, senza preavviso, ma con il pagamento a favore del lavoratore della retribuzione e delle eventuali competenze accessorie corrispondenti al lavoro prestato.

Licenziamento della badante per morte dell’assistito

Quando il rapporto di lavoro domestico si conclude per il decesso dell’assistito, i familiari del datore di lavoro sono costretti a procedere con il licenziamento del lavoratore domestico, inviando la lettera di licenziamento e adempiendo a tutte le altre pratiche.

In questa triste circostanza, i familiari dell’assistito dovranno adempiere ai seguenti obblighi:

– pagare al lavoratore domestico lo stipendio guadagnato fino a quel momento, insieme all’indennità sostitutiva di preavviso;

– consegnargli (o inviargli tramite raccomandata A/R) la lettera di licenziamento, in cui segnalare anche il periodo di preavviso (in baso i giorni di preavviso da rispettare) e specificando che il rapporto di lavoro s’interrompe a causa del decesso del datore di lavoro;

– entro 24 ore dal licenziamento, comunicare la fine del rapporto di lavoro all’INAIL, tramite fax;

– entro 10 giorni, versare all’INPS i contributi per l’ultimo periodo di lavoro e, sullo stesso bollettino di versamento, segnare la data della chiusura del rapporto di lavoro.

In pratica, la procedura da seguire è la stessa di un normale licenziamento, con un’unica differenza. in caso di cessazione del rapporto di lavoro per decesso del datore di lavoro, la motivazione della cessazione da indicare nel sito Inps è : “Decesso datore di lavoro” e non licenziamento.

La lettera di licenziamento

Nel caso di licenziamento di colf e badanti il datore deve consegnare la lettera di licenziamento per mezzo di raccomandata, a mano oppure via posta tramite con ricevuta di ritorno.

La lettera di licenziamento indica la data di cessazione del rapporto di lavoro e il periodo di preavviso.

Ecco un esempio di lettera di licenziamento con preavviso:

Con la presente sono spiacente di doverLe comunicare la decisione di interrompere il rapporto di lavoro di natura domestica instaurato il __/__/____ Considerato il preavviso di _____ giorni, il rapporto di lavoro avrà termine il __/__/20__ , data in cui cesseranno le sue prestazioni lavorative. Con la busta paga del mese di ____________ 20__ pagata nel corso del mese di __________ verranno saldate tutte le sue competenze di fine rapporto.

 

Nel caso di licenziamento senza preavviso, la lettera di licenziamento deve chiaramente specificare che il licenziamento s’intende con effetto immediato e che sarà riconosciuta al lavoratore l’indennità sostitutiva corrisponde al periodo di mancato preavviso.

Fac simile lettera di licenziamento colf e badante in pdf

 

Comunicazione del licenziamento al INPS

Il datore di lavoro deve comunicare la cessazione del rapporto all’Inps entro i 5 giorni successivi alla data di cessazione del rapporto (ultimo giorno di lavoro/preavviso).

Per fare ciò il datore può chiamare il centralino dell’INPS al numero 803.164 da rete fissa o 06.164.164 da rete mobile) o direttamente tramite il sito dell’INPS.

https://www.inps.it/prestazioni-servizi/cessazione-lavoratore-domestico

 

Cosa spetta alla badante licenziata?

Terminato il rapporto di lavoro, la badante ha diritto, oltre all’ultima mensilità di stipendio, anche alla liquidazione delle ferie non godute e dei ratei di tredicesima non corrisposti.

Poi naturalmente il datore di lavoro dovrà liquidare alla colf o alla badante il Tfr.

Per saperne di più sul Tfr colf e badanti, leggi l’articolo:

Trattamento di fine rapporto colf e badanti: come si calcola

 

 

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