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Colf e badanti, occupazione record nel 2020

Pubblicato il 04-01-2021 in Assistenza anziani

Aumenta l’occupazione regolare di colf e badanti nel 2020. Sanatoria Dl Rilancio: presentate 175 mila domande di regolarizzazione. La quota dei lavoratori domestici iscritti all’INPS supera quota 1 milione. Raddoppiano gli italiani, da 47 mila a 105 mila.

Nel 2020 aumentano le colf e badanti con contratto di lavoro regolare

Il 2020 è stato l’annus horribilis per la nostra economia e per i lavoratori italiani, ma non per tutti.

Colf e badanti sembrano poter tirare un sospiro di sollievo.

L’epidemia da Covid-19 ha infatti permesso l’emersione di una parte di lavoro nero di colf e badanti, spingendo il totale dei regolari oltre quota 1 milione.

Lo rivela il secondo Rapporto annuale sul lavoro domestico 2020 di Domina-Fondazione Moressa.

Lo scorso anno i lavoratori domestici regolarmente iscritti all’INPS erano 849mila.

Nel 2020 si stima che le colf e le badanti in regola siano aumentate a 1 milione e 45 mila, un bel aumento di più di 200 mila unità.

Questo risultato è stato possibile in larga misura grazie alle misure finalizzate all’emersione del lavoro in nero prevista dal Dl Rilancio.

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Dl Rilancio: 175mila domande di regolarizzazione per colf e badanti

L’85% delle domande di regolarizzazione di lavoratori in nero hanno riguardato il lavoro domestico (il decreto prevedeva anche la regolarizzazione dei lavoratori impiegati nell’agrigoltura). Si tratta di ben 175 mila domande di regolarizzazione per colf e badanti.

A questo saldo bisogna aggiungere i saldi positivi tra assunzioni e licenziamenti registrati nel primo semestre del 2020 (+18.344), con il boom di assunzioni (+58,5%) verificatosi a marzo all’avvio del primo lockdown.

La composizione dei lavoratori domestici ha inoltre registrato un forte aumento della presenza dei nostri connazionali.

Nonostante i lavoratori domestici siano sempre in maggioranza stranieri (70,3%), si registra nel 2020 un forte aumento degli italiani, che sono più che raddoppiati, passando da 47 mila a 105 mila.

Oltre 1 milione di lavoratori domestici in nero, servono misure strutturali

Nonostante il successo della sanatoria del Dl Rilancio, Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos  invita alla cautela: “Senza interventi strutturali nelle politiche di inserimento occupazionale degli immigrati, provvedimenti limitati e una tantum come le regolarizzazioni rischiano di rivelarsi come temporanee misure-tampone, insufficienti a modificare le condizioni di precarietà che caratterizzano purtroppo una parte rilevante di questo comparto, soprattutto di quella straniera.

Tra le proposte avanzate per favorire le assunzioni regolari in ambito domestico, c’è l’ipotesi di Assindatcolf d’introdurre la totale deduzione del costo del lavoro domestico.

“Dalle nostre stime – dichiara Andrea Zinipresidente di Assindatcolf – risulta che a fine 2020 il settore avrà in forza circa 1 milione 150 mila unità, che potrebbero diventare 1,5 milioni se venissero introdotti incentivi fiscali all’assunzione. Abbiamo, infatti, calcolato che con la totale deduzione del costo del lavoro domestico potrebbero emergere dall’irregolarità ulteriori 350 mila lavoratori oggi ‘in nero’ tra italiani, comunitari e stranieri. Una misura necessaria anche per mantenere in ‘chiaro’ i 180 mila rapporti di lavoro di cittadini extra comunitari che stanno emergendo per effetto della sanatoria e che, al contrario, rischiano di tornare presto invisibili come avvenuto nel 2012”.

 

 

 

 

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