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Periodo di prova colf e badanti: come funziona e quanto dura.

Pubblicato il 06-01-2021 in Busta paga colf e badanti

Dal 1° ottobre 2020 la durata del periodo di prova per le badanti conviventi e i lavoratori di livello D e Ds passa da 8 giorni a 30 giorni.

Cos’è il periodo di prova

Le parti di un contratto di lavoro subordinato hanno diritto per legge di pattuire un periodo di prova per verificare la convenienza reciproca del rapporto, prima che l’assunzione diventi definitiva.

Durante il periodo di prova, entrambe le parti possono recedere liberamente dal contratto con effetto immediato (licenziamento o dimissioni nel periodo di prova).

Nell’ambito del lavoro domestico, le caratteristiche del periodo di prova sono disciplinate dall‘articolo 12 del CCNL Lavoro domestico.

Durata del periodo di prova

Il nuovo CCNL entrato in vigore il 1 ottobre 2020 ha allungato il periodo di prova per i collaboratori domestici di livello D e Ds e per i lavoratori che operano in regime di convivenza.

Per quest’ultimi, il periodo di prova passa da 8 giorni a 30 giorni effettivi regolarmente retribuiti.

Per gli altri rapporti di lavoro (colf e badanti fisse o part-time) il periodo di prova resta di 8 giorni effettivi.

Come funziona il periodo di prova

Durante il periodo di prova, il rapporto di lavoro può essere risolto in qualsiasi momento da ciascuna delle parti, senza preavviso, ma con il pagamento a favore del lavoratore della retribuzione e delle eventuali competenze accessorie corrispondenti al lavoro prestato.

Il lavoratore che abbia superato il periodo di prova senza aver ricevuto comunicazione di recesso s’intende automaticamente confermato. Il servizio prestato durante il periodo di prova va computato a tutti gli effetti dell’anzianità.

Per essere valido il periodo di prova deve essere scritto nel contratto di assunzione.

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