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Stitichezza anziani: fattori di rischio e rimedi naturali

Pubblicato il 29-11-2022 in Assistenza anziani
costipazione anziani

La stitichezza è un disturbo molto frequente tra le persone anziane. Dai principali fattori di rischio alle cure e rimedi, ecco cosa c’è da sapere sulla stitichezza delle persone anziane.

Costipazione, stitichezza, stipsi: sono diversi modi di definire un disturbo della defecazione che consiste nella difficoltà di espellere le feci, attività fisiologica che varia da soggetto a soggetto. Si arriva a parlare di stitichezza cronica quando un soggetto evacua solo 2 volte a settimana (o meno) per almeno 2 settimane consecutive e, al contempo, accusa dolore, fastidio addominale e sensazione di svuotamento incompleto.

Gli episodi di costipazione aumentano con l’avanzare dell’età, in particolare dopo i 70 anni: secondo le statistiche, circa il 30-50% degli anziani fa uso regolare di lassativi, soprattutto se ricoverati in ospedale o in strutture a loro dedicate. I sintomi possono mutare con il trascorrere del tempo e si possono presentare anche in assenza di altre patologie, ma a causa di cattive abitudini quali:

  • scarso apporto di liquidi e fibre;
  • uso smisurato di lassativi;
  • sedentarietà;
  • assunzione di determinati farmaci.

Ci si preoccupa sempre di fronte a un anziano che soffre di stitichezza, ma non bisogna allarmarsi immediatamente; non è detto, infatti, che una buona motilità intestinale sia dimostrata dall’evacuare almeno 1 volta al giorno, ma ogni soggetto ha tempi e ritmi propri che vanno rispettati senza abusare di lassativi (naturali e non) che, in alcuni casi, non fanno altro che peggiorare la situazione.

Ecco perché, prima di procedere con qualunque intervento, è necessario consultare il medico di base che attuerà un’accurata anamnesi, mirata a esaminare tutti i sintomi e risalire all’effettiva causa del problema.

Fattori fisiopatologici

L’atto della defecazione negli anziani (e non) è influenzato da diversi fattori personali, come le abitudini e le reali funzionalità di colon e tratto ano-rettale. Di conseguenza, è possibile classificare la costipazione in due diverse categorie:

  • costipazione primaria: è causata principalmente da cattive abitudini come mancato apporto di liquidi e fibre, vita sedentaria, trattenere le feci e scarsa attività motoria;
  • costipazione secondaria: si verifica a seguito di malattie o terapia farmacologiche.

Mentre nel primo caso si può intervenire in modo semplice, cambiando le abitudini alimentari o introducendo qualche esercizio fisico nel corso della giornata, nel secondo caso è possibile che i problemi intestinali si possano ricondurre a:

  • alterazioni della motilità del colon;
  • riduzione della sensibilità rettale;
  • sindrome del perineo discendente;
  • incontinenza fecale;
  • ipotonia muscolare;
  • disturbi neurologici periferici o centrali;
  • occlusioni;
  • flogosi della mucosa intestinale;
  • lesioni muscolari;
  • stenosi;
  • anomalie metaboliche;
  • invaginazioni;
  • corpi estranei;
  • dolori e spasmi anali;
  • assunzione di alcuni farmaci.

Sono questi i casi in cui, da un punto di vista medico, bisogna sicuramente prestare maggiore attenzione, dato che si tratta di condizioni fisiche rilevanti che vanno trattate in modo preciso e mirato.

Fattori di rischio

Il fatto che la costipazione sia così legata all’invecchiamento è dovuto principalmente alle modifiche che il fisico subisce proprio a causa dell’avanzare dell’età; basti pensare che il solo ridotto apporto di liquidi causa un rallentamento del transito nel colon e, quindi, una riduzione dell’eliminazione delle feci. Ecco perché la dieta ha un ruolo molto importante e deve essere ad alto contenuto di fibre, le uniche in grado di intervenire sulla motilità intestinale e regolarizzare il numero delle evacuazioni.

Ma non solo: anche la scarsa attività fisica incide negativamente, tanto che a soffrire di stipsi sono principalmente gli anziani costretti a rimanere a letto o seduti a lungo. Inoltre, contribuiscono anche i problemi di mobilità: un anziano non autosufficiente, che non può alzarsi e muoversi quando lo desidera (o quando ne sente la necessità), tende a trattenere le feci, diventando esso stesso la causa del suo problema.

Infine, anche i fattori psicologici come ansia, depressione e deterioramente cognitivo contribuiscono all’insorgere della stitichezza e alla presenza di dolore rettale per via di emorroidi e ragadi anali.

Cure e rimedi

Per fortuna, è possibile intervenire tempestivamente e in modo accurato quando un anziano manifesta sintomi ed episodi ricorrenti di stipsi e costipazione. Le modalità di trattamento variano a seconda dei casi e possono prevedere diverse procedure, ma il primo passo da compiere consiste nell’educare l’anziano a capire cosa gli provochi il disturbo e a evitare che compia tutte quelle azioni che non fanno altro che peggiorare la situazione. Nello specifico deve comprendere:

  • l’importanza della dieta e del giusto apporto di liquidi;
  • il contributo dell’esercizio fisico, anche moderato;
  • il controllo delle abitudini intestinali;
  • gli effetti collaterali dei farmaci.

Vediamoli nello specifico:

Dieta e assunzione di liquidi

Un primo, valido rimedio nel trattamento della stitichezza nei soggetti anziani prevede una revisione della dieta e l’assunzione di un’adeguata quantità di liquidi nel corso della giornata. In particolare bisogna:

  • seguire una dieta ricca di fibre;
  • bere almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno;
  • ridurre al minimo il consumo di tè e caffè.

Attività fisica

Durante la settimana è consigliato far svolgere al paziente anziano una leggera attività fisica, che può consistere in una camminata a passo sostenuto di circa 30 minuti, oppure in semplici esercizi posturali (si può prendere spunto dallo yoga o dal pilates) che possano aiutarlo anche a mantenere una certa tonicità muscolare.

Abitudini intestinali

Altro passo da seguire sta nell’indicare al soggetto anziano alcune regole di educazione intestinale che dovrebbe seguire alla lettera:

  • andare in bagno dopo i pasti;
  • andare in bagno ogni giorno alla stessa ora;
  • sedersi sul water con entrambi i piedi appoggiati sul pavimento o su uno sgabello, flettendosi leggermente in avanti in modo da inclinare l’addome e rilassare i muscoli pelvici.

Al contempo, è importante garantire all’anziano alcuni comfort che rendano il momento dell’evacuazione tranquillo e rilassante:

  • privacy;
  • water a un’altezza comoda;
  • assistenza, se necessaria;
  • strumenti di appoggio.

Lassativi (e controindicazioni)

Infine, sono numerosi gli studi che suggeriscono l’assunzione di lassativi per aiutare gli anziani a liberarsi da stipsi e costipazione. Ne esistono di diversi tipi: agenti formanti massa, lassativi osmotici, lassativi ammorbidenti fecali e lassativi stimolanti, da scegliere in base alle reali esigenze dell’interessato.

Generalmente, l’utilizzo di lassativi è indicato per gli anziani allettati, sui quali i rimedi naturali o le buone abitudini non possono fare purtroppo alcun effetto. L’importante è non abusarne e non assumerli quando non necessario, dato che molti pensano di prevenire la stitichezza assumendo preventivamente lassativi di ogni tipo.

Inoltre, nei casi di stitichezza acuta l’assunzione di lassativi deve avvenire in modo graduale:

  • si inizia il trattamento con una sostanza formante, come le mucillagini di psyllium;
  • se non funziona, si procede con un lassativo osmotico da assumere per un breve periodo, oppure con un lassativo stimolante;
  • se i risultati tardano ad arrivare, bisogna consultare il medico per valutare l’utilizzo di lassativi più efficaci come il polietilen glicole.

Ai pazienti più difficili da trattare possono essere somministrati supposte di glicerina e, se necessario, clisteri evacuativi salini o oleosi fino a quando la motilità intestinale non si sarà regolarizzata.

 

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